Nel centrodestra in queste settimane abbiamo assistito ad una approccio disordinato e contraddittorio: l’IMU voluta da PDL e LEGA e oggi fortemente osteggiata dalla LEGA che però è stata la prima ad applicarla nei Comuni dove governa. Il PD ha deciso di riunire i propri amministratori per confrontarsi e proporre soluzioni attuative che diano equità a questa imposta.
La segreteria provinciale ha ribadito la necessità e l’impegno del PD nell’assumersi un ruolo determinante nella proposta di una vera riforma federalista dello stato. Sarebbe un errore con un prezzo altissimo da pagare per i cittadini lasciare in sospeso il federalismo ai decreti voluti dal precedente governo, che di fatto rischiano di trovare forme applicative che generano dei forti squilibri verso i cittadini e i territori.
Gli amministratori locali del PD si sono incontrati per affrontare assieme all’onorevole Stradiotto la scadenza della predisposizione dei bilanci di previsione per l’anno 2012 e per valutare assieme la novità dell’introduzione dell’IMU.
E’ stato evidenziato da tutti i presenti come anche il 2012 si presenti come un anno difficile per gli Enti locali, chiamati ormai da alcuni anni a contribuire al risanamento della finanza pubblica e ai guasti prodotti in particolare da altri soggetti pubblici. Non fa quindi eccezione quest’anno, tanto più se consideriamo che siamo in presenza di uno sforzo eccezionale per arginare una crisi economico finanziaria molto grave, per troppo tempo negata da chi stava al Governo. Non sono pertanto molti gli spazi di manovra che vengono lasciati agli Amministratori, costretti ormai da anni ad aumentare l’imposizione fiscale e tariffaria e o tagliare i servizi. Sono infatti due gli elementi con cui i Comuni si trovano ad affrontare la scadenza dei bilanci: la mancata realizzazione del federalismo e il precipitare di una situazione economico finanziaria che ha imposto il ricorso a misure eccezionali . Due elementi sui quali chi ha governato fino ad ieri (e facciamo riferimento alla Lega) non può far finta di nulla, non può certo chiamarsi fuori e assumere bellamente i panni dell’opposizione, cercando di far dimenticare i magri risultati del suo stare al Governo e i molti suoi voti per salvare indagati per mafia, Comuni spreconi, Presidenti indecenti. I Comuni si trovano perciò ad affrontare questa scadenza con una struttura delle entrate fortemente dipendente dalle decisioni dello Stato, senza poter contare sul federalismo, che la Lega non è riuscita a “portare a casa” nonostante i numerosi anni di presenza al Governo.
Di questa situazione risente anche l’ IMU, una imposta già prevista dai decreti sul federalismo, di cui viene anticipata l’introduzione. Questa imposta viene attualmente gravata da un forte prelievo a favore dello Stato. Il problema non è quello di non applicare l’IMU, come qualcuno della Lega ha inizialmente gridato, ma battersi perché la quota che va allo Stato sia transitoria e l’IMU sia per intero destinata ai Comuni, essendo una imposta tipicamente locale. Gli amministratori del Pd hanno poi rilevato la necessità che per l’applicazione dell’IMU sia assicurata ampia autonomia regolamentare ai Comuni, in modo da rispondere meglio alle necessità e specificità di ogni territorio. Con la possibilità quindi di intervenire in maniera responsabile sulle deduzione, aliquote agevolate per attraverso un esercizio responsabile del loro potere autonomo.