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sabato 26 maggio 2012

CORNUDA.: il comandante dei vigili sulla copertina de L'ESPRESSO

IL COMANDANTE DEI VIGILI DI CORNUDA IN COPERTINA SU L'ESPRESSO.
SEI PAGINE SULLA "POLISIA VENETA"
Ottima pubblicità per il comune di Cornuda che ha visto il comandante dei vigili sulla copertina del settimanale di attualità più venduto in Italia. Su sei pagina, l'autore descrive il movimento indipendentista veneto e la formazione della "polisia veneta" con a capo proprio il nostro vigile.
Anche su "la tribuna di treviso" un lungo articolo descrive l'opera di questo dipendente pubblico (vedi sotto).
Una domanda sorge spontanea: ma il comandante dei vigile, essendo un dipendente pubblico, non deve far rispettare le leggi dello Stato Italiano (Codice della Strada, Codice Civile, Leggi e regolamenti nazionali, ecc.) e non deve sottostare e applicare (una volta si giurava) sulla Costituzione Italiana?
Cosa ne pensano i datori di lavoro (Sindaco e Segretario Comunale)? Applicare la costituzione, le leggi e le norme che regolano i dipendenti pubblici costa fatica?
Questo è l'articolo apparso su "la tribuna di Treviso":

I Venetisti passano alle minacce Obiettivo polizia, giudici, esattori

Gli «Atti giudiziari» sono stati spediti via raccomandata a Damiano, Fojadelli e al gip Elena Rossi «Verrete assicurati alla Giustizia Veneta». A firmarli Paolo Gallina, a processo per banda armata
di Federico de Wolanski
Quattro avvisi. Stampati su carta intestata del «Movimento di liberazione nazionale del popolo veneto», braccio operativo di un sedicente Governo provvisorio della Repubblica Veneta. Destinatari della missiva l’ex procuratore della Repubblica di Treviso Antonio Fojadelli, il giudice Elena Rossi, il questore Carmine Damiano e il dirigente della Digos Nicolò D’Amico. In altre parole le quattro persone che firmarono, due anni fa, le ordinanze che smantellarono la Polisia Veneta portando alla ribalta il movimento poi ridefinito venetista e che oggi si vedono obiettivo di un inquietante «ruolo giudiziario».

Contro di loro l’accusa di illeciti internazionali, illeciti a sfondo razzista e politico, violazioni di domicilio e sequestri non autorizzati, diffamazione, spinoaggio, calunnie, falsità e una lunga lista di reati contestati in base a un ordinamento di legge che non ha nulla a che vedere con lo Stato italiano ma anzi, in tempi di terrorismo, attentati, bombe carta, ha il sapore amarissimo della rivalsa insurrezionalista. «Per i supposti motivi» scrive il documento pubblicato fino a ieri nel sito internet del movimento, « le signorie loro verranno assicurate alla Giustizia Veneta nei modi, tempi e condizioni che saranno ritenute da adottarsi per i provvedimenti indennizzanti e giudiziari del caso». Una minaccia poco circoscritta certo, ma assolutamente poco velata.
Tutte stupidaggini? Solo folklore? Lo si è pensato per tanto tempo, nei confronti del movimento e dell’Autogoverno del popolo Veneto. Ma ora alcuni dettagli inducono ad essere prudenti. Oltre ai poliziotti ed ai giudici che misero i bastoni tra le ruote alla Polisia dei venetisti sequestrando armi, giubbetti, distintivi, nella lista di coloro che sono finiti nell’obiettivo dei ruoli giudiziari c’è anche un funzionario della Regione Veneto, Lucio Fadelli, dirigente del settore ragioneria e tributi. L’uomo che avrebbe inviato al movimento «illegali, strumentali, persecutorie ingiunzioni di pagamento», si legge nella sua iscrizione al ruolo giudiziario.
A firmare tutti gli atti (datati 26 aprile tranne quello contro Fadelli che è del 7 maggio scorso) è Paolo Gallina, comandante dei vigili di Cornuda, capo della sedicente Polisia Veneta, indagato per costituzione di banda armata e oggi ancora in attesa di giudizio visto che il reato è stato incredibilmente abrogato e reintrodotto da una delle varie sforbiciate di Calderoli, creando un incredibile caos giudiziario.
Ma l’elenco delle persone sotto la minaccia dei provvedimenti giudiziari dei venetisti non sembra finito. Pare che il movimento nei mesi scorsi abbia mandato altri pesati avvertimenti scritti anche a privati e altre autorità . E oggi sottovalutare è difficile.         24 maggio 2012