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domenica 7 ottobre 2012

ALTRE DUE CIMINIERE. ORA BASTA!


Nonostante il parere contrario del Comune e dei cittadini supportati da Arianova, Regione Veneto e Provincia (Enti amministrati dalla Lega)danno l'ok a 2 nuovi impianti di combustione a Pederobba.
Su richiesta dei cittadini Arianova ha avviato una mobilitazione per informare con incontri in piazza e per raccogliere i fondi per i ricorsi al TAR.  
Il Comune a fine luglio ha deciso di fare un ricorso al TAR sui due necessari. Bene! La mobilitazione continua come e più di prima! Arianova ha chiesto un incontro all'Amministrazione per coordinare gli sforzi. 
I cittadini della Pedemontana stanno rispondendo molto positivamente: il 12 luglio in piazza a Curogna 200 presenti, il 23 luglio in piazza a Pederobba 190, il 25 luglio a Onigo (al chiuso per la pioggia) 60, al concerto Pedepallooza altre 200 persone hanno ascoltato gli argomenti della protesta. A Cavaso il 28 agosto 50 persone, a Covolo il 30 agosto altre 180, a Levada il 4 settembre solo 20, ma pioveva :-).  
I FATTI.
Nel 2011 in Provincia di Treviso si sono registrati superamenti dei valori di PM10 per 102 giorni. L’Europa fissa la soglia massima a 35 giorni. Livelli elevati di PM10 e altri inquinanti nell’aria causano problemi respiratori, cardio-vascolari ecc. Pederobba è notoriamente tra i primi 4 Comuni della Provincia per carico emissivo in atmosfera. L'ARPAV ha misurato in modo incontrovertibile uno sforamento dei valori degli IPA (cancerogeni, interferenti endocrini) pari a quasi il doppio dei valori di legge. 
In questo contesto Provincia e Regione tolgono le centraline e autorizzano  tranquillamente nuovi grandi impianti di combustione... come i due cogeneratori di Pederobba. 
In Italia e in particolare in Veneto i cogeneratori stanno spuntando come funghi.
Molti di questi sono “stupidi" cioè recuperano solo l'elettricità e sono autorizzati a sprecare tutta l'energia termica. La Regione ha approvato due cogeneratori nel Comune di Pederobba.
Il primo è della Laser Industries srl, sarà ubicato in zona industriale e avrà un camino di 14.8 metri.
Il secondo è della Gasrom Srl e sarà ubicato a Curogna in via dei castelli, al confine con Cavaso.
L’impianto della Laser brucierà non meglio specificati oli vegetali e l’impianto della Gasrom brucierà legno e i tralci di vite trattati con pesticidi.

Nel raggio di pochi chilometri avremo un coinceneritore e due cogeneratori.
Questi ultimi funzioneranno 24 ore al giorno, tutto l'anno.
Chi garantisce per la salute e per la qualità dell'aria?
Il vantaggio economico di due s.r.l. può giustificare il peggioramento della qualità della vita di molti cittadini?
Quale futuro possono avere i prodotti agricoli ed enogastronomici in un territorio  dove sono presenti coinceneritori e cogeneratori?
Gli impianti di Pederobba sono uno “stupido” in quanto utilizza solo un minima parte del calore generato, l’altro “furbo” perché abilmente si è sostenuto che la legna arriverà dal Piave e dai tralci delle viti: la prima insufficiente, i secondi pericolosi da bruciare perché essendo pregni di veleni generano diossina.
Questi impianti fruiscono di generosi incentivi statali: per questo si possono permettere di sprecare fino al 60% dell’energia (il calore che viene disperso).
Arianova ha chiesto al Comune di non accettare misure compensative e di opporsi al TAR in entrambi i casi.
Arianova informerà i cittadini di quanto sta succedendo e sulle responsabilità dei soggetti in gioco e si rivolgerà al Parlamento Europeo per chiedere se la Regione Veneto e la Provincia di Treviso si stanno muovendo nel rispetto delle leggi comunitarie.
Se il Comune non si opporrà al TAR e se i cittadini di Curogna, Onigo e Pederobba sosterranno l’azione sarà Arianova a ricorrere al TAR.
Saranno necessari due ricorsi per una spesa complessiva di almeno 10.000 euro. I tempi sono stretti: i 60 giorni scadono i primi di settembre.
E CORNUDA COSA FA? CHIEDEREMO ALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI ESPRIMERSI SU QUESTO PROBLEMA CHE NON INTERESSA SOLO PEDEROBBA MA TUTTA LA ZONA (l'aria tira par in zo)
SOTTOSCRIZIONE PUBBLICA
SOSTENIAMO DEMOCRATICAMENTE I COSTI DEI RICORSI AL TAR E DELL’INFORMAZIONE ALLA CITTADINANZA:
4.045 euro RACCOLTI al 14 settembre

Chi condivide questo impegno può democraticamente contribuire alla copertura dei costi.
E' stato aperto un conto corrente postale sul quale ognuno può, a titolo ufficiale o anonimo,
dare il proprio sostegno. Somma e iniziali di nome cognome saranno riportati sul sito dell'associazione:
per versamento con bollettino: c/c postale - 001006289100
per versamento/bonifico bancario IBAN: IT-54-W-07601-12000-001006289100
intestato a: ASSOCIAZIONE ARIANOVA, via del Cristo 19 Pederobba  
causale: "contributo spese ricorsi TAR e informazione cittadinanza"