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mercoledì 26 novembre 2014

PRIMARIE: INTERVISTA AL CORRIERE DEL VENETO

IL CORRIERE DEL VENETO INTERVISTA LE DUE DONNE IN COMPETIZIONE NELLE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA PER IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL VENETO.
Riportiamo le risposte date dalle candidate alle domande poste dal Corriere del Veneto.
SIMONETTA RUBINATO
«Promozione dell’eccellenza nelle strutture di ricovero e della rete dei presidi intermedi. Una consistente riduzione del numero delle Usl è possibile»
1. L’alleanza con Ncd va cercata o respinta? Se vogliamo presentarci come forza di vero cambiamento, l’alleanza va costruita con chi condivide con noi visione, valori e modello di sviluppo per il Veneto. Come si può scendere a patti con chi ha fatto parte del sistema di gestione di potere che regna sul Veneto da 20 anni?
2. Quale sarà la prima cosa che farà se sarà eletta?Dobbiamo dare risposte concrete, evitando di inseguire chimere secessionistiche. Lo strumento è l’autonomia responsabile che il Veneto può già chiedere su istruzione, tutela dell’ambiente e valorizzazione dei beni culturali.
3. Referendum per l’indipendenza, sì o no? No al referendum di Zaia. Non è credibile ed è l’ennesimo spot elettorale che non porterà ad alcun risultato. C’è una via concreta e a portata di mano per l’autogoverno: è quella prevista dal terzo comma dell’art. 116 della Costituzione.
4. Biglietto unico interprovinciale e magari ferro/gomma, sì o no? Certamente sì. A questo aggiungerei il necessario investimento sull’ottimizzazione delle reti esistenti e sul miglioramento del servizio (penso ai pendolari), con una riduzione delle tariffe, compresi i pedaggi autostradali.
5. Chiuderà gli ospedali più piccoli e inutili? Il riordino della rete ospedaliera deve avere come obiettivo la promozione dell’eccellenza nelle strutture di ricovero e della rete dei presidi intermedi, la riorganizzazione della medicina di territorio, per garantire un’assistenza continua, diffusa e h24, favorendo la prevenzione e riducendo le lista d’attesa.
6. Ridurrà il numero delle Usl? Una consistente riduzione del numero delle Usl è possibile. Penso ad esempio che per la città metropolitana si possa fare. Non così invece per altri territori, come le aree montane. Anche qui si deve partire dai bisogni della popolazione, considerando dati demografici e epidemiologici.
7. L’addizionale Irpef, che oggi non c’è, potrebbe essere utile per compensare i tagli ai servizi, specie nel Sociale? Credo che prima di pensare a nuove tasse, si debbano intraprendere altre strade, come il welfare rigenerativo con cui è possibile superare il modello assistenzialistico, ottimizzando l’utilizzo delle risorse per i casi di effettivo bisogno.
8.. Dove troverà i soldi per realizzare più rapidamente le opere anti alluvione? Innanzitutto è necessario rendere più veloce l’iter per la realizzazione delle opere già finanziate e per ottenere nuovi finanziamenti dallo Stato (con lo Sblocca Italia ci sono 2 miliardi di euro) e dall’Unione Europea.
9. Il Mose serviva? Va completato? È giusto che la Regione si faccia carico delle future spese di manutenzione? Al punto in cui siamo arrivati non c’è alternativa al suo completamento visto l’enorme impiego di risorse pubbliche, circa 6 miliardi di euro. Per me la gestione e la manutenzione devono essere compartecipate dallo Stato.
10. È favorevole al Porto off-shore? Come per tutte le infrastrutture, anche per il porto off-shore è necessaria prima una trasparente analisi costi/benefici. Se ci saranno chiari benefici per la collettività credo sia ragionevole dire di sì creando i presupposti perché si possa attingere a finanziamenti privati e non solo a risorse pubbliche.
11. Al Veneto servono nuove strade? Autostrada del Mare, Nogara-Mare, Valdastico Nord, si devono fare oppure no? Le nuove strade vanno fatte soltanto sulla base di corrette analisi costi/ benefici, di piani finanziari trasparenti e vanno concertate con le comunità locali attraverso il dibattito pubblico.
12. La Tav si deve realizzare? Velocizziamo, modernizziamo la rete ma soprattutto optiamo per tracciati realizzabili perché poco costosi, condivisi con il territorio e con impatti ambientali sostenibili!
13. Lei è favorevole alle trivellazioni in Adriatico? Se la Croazia appena aldilà del confine inizia in primavera a trivellare, bisognerà pure capire cosa si può e deve fare per tutelare i nostri interessi di concerto con le comunità locali coinvolte.
14. Come pensa di sostenere le imprese? Veneto Sviluppo, così com’è funziona? Io penso ad un maggiore impegno della Finanziaria regionale a sostegno delle aziende innovative, come le start up. Veneto Sviluppo potrebbe esercitare un ruolo strategico di coordinamento tra istituzioni, imprese, sistema dei confidi, banche, università.
15. Ci dica un difetto dei suoi avversari? Finora non ci sono state occasioni di potermi confrontare con loro. Dovrei giudicarli da quanto leggo sui giornali. Preferisco astenermi dal farlo.

ALESSANDRA MORETTI

«Burocrazia più semplice, il Veneto ha bisogno di una sana Autonomia con la quale poter competere con le Regioni con cui confiniamo»

1. L’alleanza con Ncd va cercata o respinta? Cercherò l’alleanza con tutti quelli disponibili a sottoscrivere il nostro programma di rilancio del Veneto.
2. Quale sarà la prima cosa che farà se sarà eletta?Semplificare la burocrazia, riorganizzare le municipalizzate, aumentare i fondi per il sociale e la sicurezza.
3. Referendum per l’indipendenza, sì o no? No, il Veneto ha bisogno di una sana Autonomia con la quale poter competere con le Regioni con cui confiniamo.
4. Biglietto unico interprovinciale e magari ferro/gomma, sì o no? E’ necessario: si chiamerà Unico Veneto, consentirà di viaggiare su ferro, gomma, acqua e sarà il fulcro della mobilità regionale. Integriamo tutti i servizi di trasporto per semplificare la vita ai pendolari, migliorando l’offerta.
5. Chiuderà gli ospedali più piccoli e inutili? No, li convertirò in case della salute e in gruppi di medicina integrata, cioè in una rete di strutture intermedie come Ospedali di Comunità e Hospice. La vera questione della sanità è garantire la continuità assistenziale tra ospedali e territorio.
6. Ridurrà il numero delle Usl? Sì, dobbiamo rafforzare i servizi ai cittadini e dimagrire la burocrazia. In Veneto ci sono almeno dieci Usl di troppo: la dimensione ottimale, secondo molti studi, è di una ogni 400mila abitanti circa.
7. L’addizionale Irpef, che oggi non c’è, potrebbe essere utile per compensare i tagli ai servizi, specie nel Sociale? No, è possibile liberare ingenti risorse aumentando l’efficienza della mastodontica macchina regionale. Ripeto: burocrazia zero, più efficienza e dunque più risorse.
8.. Dove troverà i soldi per realizzare più rapidamente le opere anti alluvione? In parte dai fondi nazionali e senz’altro da quelli europei, che sono oggi frammentati in 4000 progettini su oltre nove materie e di conseguenza del tutto inefficaci. Poi metterò in piedi un piano straordinario contro il dissesto idrogeologico della durata di almeno 10 anni.
9. Il Mose serviva? Va completato? È giusto che la Regione si faccia carico delle future spese di manutenzione? Il Mose è un’opera dello Stato. Va completato visto che oggi è costruito all’ 85% ed è lo Stato a doversi assumere i costi delle manutenzioni perché Venezia è un patrimonio dell’umanità.
10. È favorevole al Porto off-shore? E’ un’opportunità per lo sviluppo di tutti i porti dell’Alto Adriatico. Consentirà al Nordest di fare seriamente concorrenza a Rotterdam, Anversa e Amburgo. Dobbiamo rafforzare il sistema portuale della Laguna alleandoci con tutte le altre realtà dell’Alto Adriatico: il Veneto deve avere una struttura logistica adeguata alle sfide di questo millennio.
11. Al Veneto servono nuove strade? Autostrada del Mare, Nogara-Mare, Valdastico Nord, si devono fare oppure no? Solo quelle di interesse nazionale. Comunque dico basta alle strade in project financing firmate da questa e dalle passate giunte regionali.
12. La Tav si deve realizzare? Sì, e si deve collegare l’aeroporto alla ferrovia. In contemporanea dobbiamo rafforzare però il sistema metropolitano regionale: solo il 5% di chi si muove in Veneto lo fa in treno, dobbiamo portare questa quota al 15%.
13. Lei è favorevole alle trivellazioni in Adriatico? Prima di ogni scelta occorrono le garanzie per la salvaguardia di Venezia e della Laguna su cui la Commissione ambiente della Camera sta lavorando con grande impegno e serietà. Mi impegno a promuovere un confronto serrato tra lo Stato italiano e quello croato che coinvolga anche la regione Veneto e le province croate che si affacciano sull’Alto Adriatico: non dimentichiamo che mentre noi abbiamo sempre opposto un rifiuto, loro trivellano comunque.
14. Come pensa di sostenere le imprese? Veneto Sviluppo, così com’è funziona? Sostegno alle imprese attraverso una forte semplificazione burocratica e facendo sì che la Regione si riprenda il proprio ruolo di guida autorevole anche nella pianificazione strategica delle politiche di sviluppo. A proposito di Veneto Sviluppo, ritengo che non sia valorizzata e sfruttata al massimo rispetto ai servizi che può garantire alle imprese: ad oggi ci sono troppi interventi di breve respiro e non coordinati
15. Ci dica un difetto dei suoi avversari? Lascerei il gioco delle differenze agli elettori delle Primarie del 30 novembre, che sapranno giudicarci e scegliere secondo i programmi e le idee per il Veneto che abbiamo proposto loro.