Legge di bilancio 2017 – cosa cambia per i bilanci degli enti territoriali?
Nel biennio 2016/2017 la programmazione socio-economica dei Comuni viene
influenzata positivamente dalle manovre operate dal legislatore nazionale. In
primo luogo sono stati allentati i vincoli del vecchio Patto di stabilità
basato sui saldi di spesa e i tagli ai trasferimenti ai comuni. Con la legge
n. 208 del 2015 (legge di bilancio 2016) il concorso degli enti territoriali al
contenimento dei saldi di finanza pubblica è stato affidato al pareggio di
bilancio in termini di competenza tra entrate e spese finali. Tale misura,
confermata con la legge di bilancio per il 2017, conferisce un’impronta
espansiva al vincolo di finanza pubblica dei comuni, consentendo agli enti di
sostenere lo sforzo ad essi richiesto con il passaggio alla contabilità
armonizzata (decreto legislativo 118/2011, Legge 56/2014). La cosiddetta legge
Del Rio ha infatti introdotto
il principio della "competenza finanziaria potenziata", un istituto
molto simile al bilancio di cassa, che ha obbligato gli enti a imputare
un’entrata in bilancio solo quando essa è esigibile e a impegnare la spesa solo
se il pagamento può essere davvero effettuato; tutto ciò allo scopo di
eliminare dai bilanci la corposa quota di residui, attivi e passivi. Sono stati
inoltre introdotti i fabbisogni standard, cioè i nuovi criteri
tecnico-razionali (previsti dalla legge 42 del 2009 sul Federalismo e
finalizzati al definitivo superamento del criterio della spesa storica) in base
ai quali dovranno essere adottate le decisioni di spesa.
In
continuità con le recenti disposizioni normative di carattere espansivo, la legge di bilancio 2017 è orientata al consolidamento delle disposizioni sul
pareggio di bilancio, alla modifica delle regole per il trasferimento di
risorse ai comuni, al blocco degli incrementi dei tributi locali, alla
destinazione di risorse per consentire l’avvio della contrattazione collettiva
nazionale per i dipendenti pubblici, all'introduzione di nuovi fondi di
investimento, al rafforzamento dei vincoli al ricorso alle convenzioni Consip. E'
previsto che i Comuni potranno usare le risorse derivanti dalla rinegoziazione
dei mutui, o dal riacquisto dei titoli obbligazionari emessi, senza vincoli di
destinazione. Dovrebbe inoltre aumentare, dal 40% al 50%, a decorrere dal 2017,
la quota del contributo straordinario a favore dei comuni che danno luogo alla
fusione. E' stato poi fissato al 28 febbraio del
termine per l’adozione dei bilanci preventivi 2017.
In
linea generale, vengono stanziati 3 miliardi a supporto
dei bilanci di Regioni, Comuni, Enti territoriali, 12 miliardi aggiuntivi in
tre anni per gli investimenti pubblici dalle infrastrutture all’ambiente e alle
attività produttive, a partire dall’attuazione del Masterplan per il
Mezzogiorno, e 2,1 miliardi finalizzati al recupero delle periferie (120 i
progetti presentati al bando periferie).
Sempre relativamente al testo
della legge di stabilità 2017, rimangono in sospeso alcuni punti importanti,
che riguardano le possibilità di sviluppo dei servizi pubblici. Secondo l'Anci
occorre garantire l’innalzamento della percentuale del turn over del personale al 75% necessario per
assicurare personale adeguato per mettere a frutto le risorse disponibili per
investimenti e per garantire l’erogazione dei servizi essenziali, approvare le
modifiche alle norme
sulla perequazione con
una integrazione finanziaria per attenuare l’impatto sui Comuni più
penalizzati, definire norme speciali per i bilanci delle Città metropolitane.