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venerdì 23 dicembre 2016

LEGGE DI BILANCIO 2017 - COSA CAMBIA PER I BILANCI DEI COMUNI

Legge di bilancio 2017 – cosa cambia per i bilanci degli enti territoriali?


Nel biennio 2016/2017 la programmazione socio-economica dei Comuni viene influenzata positivamente dalle manovre operate dal legislatore nazionale. In primo luogo sono stati allentati i vincoli del vecchio Patto di stabilità basato sui saldi di spesa e i tagli ai trasferimenti ai comuni. Con la legge n. 208 del 2015 (legge di bilancio 2016) il concorso degli enti territoriali al contenimento dei saldi di finanza pubblica è stato affidato al pareggio di bilancio in termini di competenza tra entrate e spese finali. Tale misura, confermata con la legge di bilancio per il 2017, conferisce un’impronta espansiva al vincolo di finanza pubblica dei comuni, consentendo agli enti di sostenere lo sforzo ad essi richiesto con il passaggio alla contabilità armonizzata (decreto legislativo 118/2011, Legge 56/2014). La cosiddetta legge Del Rio ha infatti introdotto il principio della "competenza finanziaria potenziata", un istituto molto simile al bilancio di cassa, che ha obbligato gli enti a imputare un’entrata in bilancio solo quando essa è esigibile e a impegnare la spesa solo se il pagamento può essere davvero effettuato; tutto ciò allo scopo di eliminare dai bilanci la corposa quota di residui, attivi e passivi. Sono stati inoltre introdotti i fabbisogni standard, cioè i nuovi criteri tecnico-razionali (previsti dalla legge 42 del 2009 sul Federalismo e finalizzati al definitivo superamento del criterio della spesa storica) in base ai quali dovranno essere adottate le decisioni di spesa.
In continuità con le recenti disposizioni normative di carattere  espansivo, la legge di bilancio 2017 è orientata al consolidamento delle disposizioni sul pareggio di bilancio, alla modifica delle regole per il trasferimento di risorse ai comuni, al blocco degli incrementi dei tributi locali, alla destinazione di risorse per consentire l’avvio della contrattazione collettiva nazionale per i dipendenti pubblici, all'introduzione di nuovi fondi di investimento, al rafforzamento dei vincoli al ricorso alle convenzioni Consip. E' previsto che i Comuni potranno usare le risorse derivanti dalla rinegoziazione dei mutui, o dal riacquisto dei titoli obbligazionari emessi, senza vincoli di destinazione. Dovrebbe inoltre aumentare, dal 40% al 50%, a decorrere dal 2017, la quota del contributo straordinario a favore dei comuni che danno luogo alla fusione. E' stato poi fissato al 28 febbraio del termine per l’adozione dei bilanci preventivi 2017.
In linea generale, vengono stanziati 3 miliardi a supporto dei bilanci di Regioni, Comuni, Enti territoriali, 12 miliardi aggiuntivi in tre anni per gli investimenti pubblici dalle infrastrutture all’ambiente e alle attività produttive, a partire dall’attuazione del Masterplan per il Mezzogiorno, e 2,1 miliardi finalizzati al recupero delle periferie (120 i progetti presentati al bando periferie).
Sempre relativamente al testo della legge di stabilità 2017, rimangono in sospeso alcuni punti importanti, che riguardano le possibilità di sviluppo dei servizi pubblici. Secondo l'Anci occorre garantire l’innalzamento della percentuale del turn over del personale al 75% necessario per assicurare personale adeguato per mettere a frutto le risorse disponibili per investimenti e per garantire l’erogazione dei servizi essenziali, approvare le modifiche alle norme sulla perequazione con una integrazione finanziaria per attenuare l’impatto sui Comuni più penalizzati, definire norme speciali per i bilanci delle Città metropolitane.