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domenica 20 agosto 2017

INCENDIO A VIDOR ALL'INDUSTRIA DI STOCCAGGIO RIFIUTI SPECIALI E PERICOLOSI

INCENDIO ALLA VIDORI DI VIDOR. INDUSTRIA DI STOCCAGGIO E LAVORAZIONE DI RIFIUTI TOSSICI NOCIVI. 
Venerdì 18 agosto 2017 è scoppiato un incendio in un capannone della ditta Vidori di Vidor, specializzata in stoccaggio e lavorazione di rifiuti industriali tossico-nocivi.
In alcuni comuni è scattato subito l'allarme e la cittadinanza è stata avvertita di chiudere le finestre delle abitazioni, di raccogliere i panni stesi all'aperto e, soprattutto, di non raccogliere verdura dagli orti. Avvisi diramati attraverso i social e con auto dei vigili e della Protezione Civile attrezzati con megafoni.
E a Cornuda? Solo dopo un paio di ore dalla notizia è apparso sul sito del Comune un'avviso che invitava la popolazione a chiudere le finestre e a fare quello che gli altri comuni avevano publicizzato almeno due ore prima. Ma la maggior parte della popolazione cornudese non ha saputo nulla perchè non usa i social e non è collegata sul sito del comune con internet.
Ma perchè non si sono utilizzati vigili e Protezione Civile, con auto attrezzate con megafoni (che ci sono) per avvisare tutta la popolazione di quello che stava succedendo e delle precauzioni da prendere? L'irresponsabilità di chi governa Cornuda e di chi ha la responsabilità della salute pubblica è lampante. Si facciano un bell'esame di coscienza!!!

Pubblichiamo il comunicato stampa del Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zannoni
INCENDIO AL CENTRO RIFIUTI di VIDOR (TV). SERVONO PROVVEDIMENTI URGENTI SENZA MINIMIZZARE QUANTO ACCADUTO.

Treviso, 19 agosto 2017 - Con 28 impianti di trattamento rifiuti a fuoco in tre mesi in tutta Italia, c'è qualcosa che evidentemente non va.
I continui incendi a centri di rifiuti come quello di Vidor (TV) che si stanno verificando con frequenza ormai sospetta in tutto il Veneto e non solo, li ho denunciati più' volte con interrogazioni alla giunta Zaia con le quali chiedevo tra l'altro una verifica puntuale di tutti i centri trattamento rifiuti in attività' in tutto il Veneto, richiesta restata lettera morta dimostrando da parte della giunta e in particolare dall'assessore Bottacin la gravissima sottovalutazione del problema.
O siamo in presenza di norme sulla sicurezza e sulla prevenzione incendi non applicate e non rispettate alla lettera da troppe aziende, oppure ad un disegno malavitoso e mafioso utile a condizionare l'intero settore così come già ipotizzato dalla Commissione parlamentare sulle ecomafie.
Trovo inoltre molto grave che qUando accadono questi eventi ci si limita sempre alle analisi sulla qualità dell'aria, ma mai una volta si è fatto un bilancio di massa per determinare in valore assoluto quante tonnellate di composti chimici volatili sono stati sprigionati in ambiente, sia in atmosfera prima che nei terreni dopo, nonché il loro effetto, anche nel tempo, sull'ambiente, sulla salute e sulla catena alimentare, perciò si provveda a queste verifiche.
Le autorità come la Regione Veneto dovrebbero quantificare i danni all'ambiente, alla salute dei cittadini, alle attività economiche come l'agricoltura e quelle domestiche come gli orti di casa, chiedendo i danni alle aziende di trattamento rifiuti che quindi dovrebbero essere dotate di adeguate coperture assicurative in caso di incendi di qualsiasi natura.
Trovo abbastanza sconcertante il rientrato allarme dato nel comunicato di oggi dell'ULSS 2 senza aver prima verificato e soprattutto comunicato al pubblico i dati sul rilievo dell'amianto, diossine e PCB; prima si accerti la presenza di queste sostanze cancerogene è solo dopo si cancellino le precauzioni. Serve inoltre maggior chiarezza sul raggio di azione del fenomeno e sui siti di ricaduta delle sostanze sprigionate dal rogo, ovvero sulla direzione della nube tossica. Minimizzare l'accaduto non aiuta la sicurezza sanitaria, alimentare e ambientale, tant'è che questo comunicato mi è sembrato un po' troppo politico e troppo poco tecnico.
Zaia pensi un po' di più alla salute dei suoi cittadini e al rispetto delle legalità  nella nostra Regione, mettendo finalmente anche questi punti nella sua agenda politica oggi monopolizzata dal referendum autonomista e dalle beghe sul tiramisù.
Andrea Zanoni - Consigliere regionale