ZAIA SE NE FREGA DEL TRASPORTO PUBBLICO, PENSA SOLO AD APPARIRE IN TELEVISONE
La settimana scorsa è tornato agli onori - o ai disonori - della cronaca il disagio che i Veneti vivono quotidianamente sulla questione del trasporto pubblico locale.
Dopo le dimissioni di Chisso, le deleghe dei trasporti sono state assunte da Zaia che ha fatto una scelta precisa: al contrario di Emilia Romagna e Lombardia che, peraltro è dello stesso colore politico del Veneto, Zaia e Chisso non hanno stanziato mai un euro di fondi propri per integrare le risorse previste dal fondo nazionale per i trasporti che ha subìto dei tagli anche a livello nazionale. I soldi per recuperare questo divario c’erano, ma la coppia ha preferito destinare altrove quelle risorse dimostrando, di fatto, un totale disinteresse per il settore e per le migliaia di lavoratori e di studenti che si recano sul posto di lavoro o di studio, tutti i giorni, con il treno o con altri mezzi pubblici.
Per farvi un paragone basato su dati reali e verificabili, nel 2013, la Lombardia ha investito 195,7 milioni di euro per la qualità del servizio ferroviario e 105,6 milioni di euro per nuovi treni, pari all’1,19% del proprio bilancio. Nello stesso anno Zaia ha investito invece lo 0,31% del bilancio regionale, per un totale inferiore a 37 milioni.
Zaia, che ha fallito il suo progetto federalista, ha tenuto a pane e acqua il settore, preferendo finanziare eventi a scopo autopromozionale; si preoccupa solo di fare il pendolino tra protocolli e gare di appalto per la nuova gestione, nel frattempo è costretto a subire le decisioni di Trenitalia.
Se rapportato al numero degli abitanti, il finanziamento decennale della Regione per le ferrovie è ridicolo (solo 6,7 euro) molto meno di quanto facciano tutte le grandi regioni del centro, del nord e alcune del sud. La politica è fatta di scelte, Zaia ha scelto di far muovere i veneti con le proprie automobili a loro spese e non pensa minimamente a migliorare il servizio per i pendolari che si sono già resi conto che qui in Veneto siamo ancora fermi alla Preistoria e ben lontani dai più bassi standard europei, realtà in cui sono presenti società di trasporti uniche che permettono la mobilità su rotaia e su gomma con uno stesso biglietto e a costi contenuti.
Tutto questo sarà realtà quando nel 2015 il Veneto cambierà verso e diventerà finalmente una Regione moderna ed europea, all’altezza del futuro che ci attende.